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lunedì 28 marzo 2016

Société Générale e La Truffa Di Jerome Kerviel (2008)

Société Générale venne fondata nel 1864 a Parigi e a fine del primo decennio del nuovo millennio verrà scossa da uno degli scandali più grandi di tutti i tempi.
Grazie ad un abile truffa di un suo dipendente Jerome Kerviel, abile informatico.
Ai tempi si trattava della seconda banca francese in termini di capitale ed importanza.
L’assetto organizzativo della Banca è composto da tre divisioni: Retail Banking And Financial Services, Global Investment Management and Services, Corporate and Investment Banking (CIB) che comprende Global Equities and Derivative Solutions (GEDS), Fixed Income, Currency and
Commodities (FICC) e Capital Raising and Financing.
All’interno di GEDS, i trading team si occupano del pricing e dell’esecuzione delle transazioni per conto dei clienti o della banca.
Ad essi è richiesto anche di sviluppare e mantenere elevate conoscenze delle condizioni economiche correnti e dell’andamento dei mercati finanziari(cioè una spiccata capacità anticipatoria dei movimenti di titoli e mercati, sulla cui base generare elevati profitti per la Banca e per la sua
clientela).
La Société Générale è peraltro nota per una elevata propensione al rischio.
I trader sarebbero incoraggiati ad effettuare investimenti ad alto rischio.


JEROME KERVIEL
Jérôme Kerviel era in banca dal 2000, grazie alle capacità che ha da subito dimostrato nel disegnare complesse strategie in derivati.
Diventa Trader nel 2004, cioè comprava e vendeva titoli per la Banca, al fine di aumentare i rendimenti di depositi o investimenti finanziari dei clienti.
Fino al 2005 si occupava di controllo dei rischi e dell'autorizzazione delle operazioni, guadagnandosi la fiducia dei colleghi.
Passò poi a trattare operazioni di arbitraggio sui derivati, prendendo posizioni sui mercati puntando contemporaneamente sia al rialzo sia al ribasso, e cercando di guadagnare sul margine tra le due
posizioni.
Ma Kerviel è fermamente convinto che i mercati saliranno, e quindi, acquisisce posizioni al rialzo sugli indici Eurosoxx, Dax e Ftse, posizioni, quindi, unicamente in un senso, e non in doppio senso, come invece richiede la prassi.


LA TRUFFA DI KERVIEL
Allo scopo di salvaguardare la sua posizione deve dimostrare però che le proprie operazioni non sono a rischio.
E qui gli viene in aiuto la sua esperienza passata nel middle office.
Il sistema interno del dipartimento che si occupa del trading dei derivati in Société Générale si chiama Eliot, purtroppo, però, l'accesso è regolamentato solo da username e password: manca qualsiasi criterio di autenticazione a due fattori (smartcard, token USB, impronta digitale, etc).
Jerome Kerviel è cresciuto là dentro e grazie ai precedenti rapporti con i colleghi, riesce comunque ad accedere, nonostante ormai avendo cambiato reparto non avrebbe potuto proprio per la politicy che vive in sistemi organizzatori così orchestrati (ovvero chi esegue un'attività rischiosa deve essere un'entità diversa da chi la autorizza).
Chi esegue tutte le attività è il trader Kerviel.
Chi la autorizza dovrebbe essere il collega dei middle office, che, ricevuta la segnalazione dell'attività ovvero di una transazione in un solo senso, anziché di due transazioni di senso diverso, intraprende le opportune azioni di verifica.
In realtà, è lo stesso Kerviel che, con user e password del collega, autorizza ogni movimento non caratterizzato da un movimento di copertura dei rischi.
In realtà il controllo di linea consiste nel verificare che la posizione netta dei singoli desk non superi il limite di rischio ad essi assegnato e nel controllare su base giornaliera i dati relativi all’attività dei trader e ai rispettivi profitti o perdite.
Con l’arrivo del nuovo capo Cordelle, non solo i sistemi di controllo non vengono rivisti, ma anzi spesso il controllo è delegato, su base mensile, da questi al senior trader dell’unità.
I controlli mirano soprattutto a verificare la corretta esecuzione delle operazioni e non puntano a
individuare eventuali attività fraudolente.
Molti dei controlli sono affidati al middle e al back office, che si occupano di gestire i profili amministrativi e contabili delle transazioni.
A ciascun trader è affiancato un  assistente per le attività di routine, gerarchicamente dipendente dal middle e back office, che rappresenta di fatto un primo livello di controllo della regolarità delle operazioni.
Ma come abbiamo visto nel mese di marzo, con questo abile marchingegno di user e pass, è lo stesso Kerviel a validare le proprie azioni.
In questo periodo le operazioni “non autorizzate” di Kerviel subiscono una accelerata.
Société Générale acquista quindi dei contratti forward su Eurostoxx, Dax e Ftse.
Nella settimana dal 15 al 18 gennaio, i mercati finanziari subiscono ribassi pesantissimi e le azioni di Kerviel provocano ingenti perdite.
Per nascondere la propria attività fraudolenta, Kerviel usa anche altri espedienti: registra transazioni fittizie a copertura delle posizioni aperte, cancellandole prima che esse vengano rilevate dai report mensili.
Oppure intesta operazioni a controparti non ancora registrate nel sistema, per guadagnare tempo.
O ancora inserisce delle correzioni in rialzo o in ribasso ai prezzi, per correggere gli errori dei sistemi di valutazione automatici.
Infine utilizza computer di colleghi per inserire le proprie operazioni.
Tra il 2006 e il 2007 le sue performance crescono di 6 volte.
Nel 2007, il desk di Kerviel realizza un utile di 25 milioni di € sulle posizioni aperte, ben superiore a quello della sua “regolare” attività.
I colleghi iniziano a veder in lui una vera e propria macchina da soldi.
Kerviel non sembra approfittare direttamente dei risultati economici generati per la Divisione.
I suo salario rimane pari a € 40.000 annui; nel 2006 riceve un
bonus di € 60.000, ben inferiore a quello dei senior trader.
Per il 2007 chiede un bonus di € 600.000, ma il suo capo ne concede solo la metà.


LE ANOMALIE
I trader sono monitorati in via indiretta tramite un principio di rotazione: ciascun trader è obbligato a
prendere almeno due settimane di vacanza all’anno, durante le quali un collega subentra al suo desk. Nel 2007, Kerviel fa solo 4 giorni di vacanza.
Sempre nello stesso anno, il sistema dei controlli interni della Banca è soggetto ad audit da parte di due società di revisione, che non rilevano anomalie.
Tra la fine del 2006 e l’inizio del 2008, arrivano alle funzioni di controllo 74 segnalazioni di anomalie relative alle operazioni di Kerviel (incoerenze tra le registrazioni contabili e i dati del front office).
Le segnalazioni sono trasmesse ai superiori del trader, che non reagiscono però in alcun modo. Ulteriori segnalazioni arrivano via mail al capo diretto di Kerviel da parte dell’Eurex, la borsa europea dei derivati, che rileva operazioni di importo rilevante ed alta frequenza.
La funzione compliance della Banca riceve due lettere dall’Eurex, ma Kerviel, discutendone con il suo capo, lo convince che i meccanismi del mercato sono
“sbagliati” e che le anomalie rilevate in realtà non corrispondono a problemi reali, ma solo a profili tecnici dovuti ad automatismi del mercato.
Il 18 gennaio 2008, un nuovo sistema di controllo nato dalle esigenze di adeguamento a Basilea 2, individua livelli di capitale assorbito molto elevati su contratti forward a fronte del relativo rischio di controparte.
La banca scopre la truffa tra il 19 e 20 gennaio e dopo alcune riunioni di emergenza, per fermare le ingenti perdite già accumulate, cancella tutte le posizioni prese dal trader ad inizio settimana (posizioni intorno ai 40/50 miliardi di euro riguardo futures sugli indici di borsa).
Il 24 gennaio 2008, Société Générale presenta i conti 2007, con un utile ridotto a 800 milioni di Euro per effetto di una perdita di € 4,9 miliardi (poco meno dell’utile della Banca nel 2006) dovuta a una frode perpetuata appunto da Jérôme Kerviel.
Kerviel fugge ed è latitante, la Francia pronta a diramare un mandato di arresto internazionale ma poco dopo si consegna e viene arrestato.


IL PROCESSO
Martedì 5 ottobre 2010 si concluse il processo ai danni di Kerviel e venne emessa la sentenza.
Il trader venne giudicato colpevole della mega-truffa, mentre tutti i vertici della Société Générale vennero assolti, considerati solo vittime della truffa medesima.
Il presidente del tribunale ha accusato Kerviel «di aver tradito la fiducia del suo datore di lavoro, di aver falsificato i dati ai suoi superiori, di aver introdotto informazioni fraudolente nel sistema informatico della banca e di aver messo a repentaglio l'ordine economico mondiale».
La pena: cinque anni di carcere, l'impossibilità a svolgere qualsiasi attività finanziaria e l'obbligo di rimborsare i 4,9 miliardi, l'equivalente delle perdite che le sue spericolate operazioni di trading avrebbero causato nel 2008 a Société Générale.
Condannato per frode, falso in scritture bancarie ed intrusioni informatiche.


FORSE KERVIEL NON ERA L'UNICO RESPONSABILE?
Il caso di Jérôme Kerviel supera forse anche quello di Nick Leeson, il trader spericolato che puntando malamente con i derivati sull'indice della Borsa di Tokio dall'ufficio di Singapore della britannica Barings, nel '95 affondò la storica banca londinese e la costrinse al fallimento, con perdite per 1,4 miliardi di dollari (di allora).
In questo caso, Kerviel avrebbe aggirato tutti i controlli interni attraverso un'elaborata serie di transazioni fittizie, create grazie alle conoscenze acquisite in un precedente incarico presso la SocGen, dove lavorava dal 2000 con uno stipendio annuo di 100 mila euro, bonus inclusi.
Secondo molti però la banca aveva esagerato il danno, addossando tutte le colpe su Kerviel, per nascondere altre operazioni andate male.
Che Kerviel avesse fatto tutto da solo, eludendo qualsiasi controllo interno era difficile da crederci.
Qualche operazione poteva essere anche sfortunata o sbagliata: ma non certo il giovane funzionario avrebbe potuto chiudere affari, con perdite da reddito di un intero  Paese, come l’Egitto.
E il tutto eludendo sistematicamente (e per diverso tempo) prima il “back office” e poi il già citato “ middle office”).
Secondo altri la banca aveva subito una certa perdita, nell’intero comparto del commercio dei titoli e che per mascherarla, onde evitare una caduta di immagine enorme e con conseguenze terribili sulla clientela, ha dirottato tutte le colpe su Kerviel.
In effetti la Societé Générale, come si era detto all'inizio, aveva una grande tradizione proprio in questo lavoro di investimento titoli, per clienti di piccole e medie capacità finanziarie.



ALTRE CLAMOROSE E STORICHE TRUFFE/FRODI ALLE BANCHE
La Truffa Informatica Di Stanley Mark Rifkin: Ingegneria Sociale (1978)
Vladimir Levin e La Truffa Informatica Alla Citibank (1994)
Nick Leeson e Il Fallimento Della Barings Bank (1995)


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