Visualizzazioni Totali

TRA I PRIMI IN ITALIA A PARLARE DI BITCOIN (DAL 2012!): PER ESSERE SEMPRE AGGIORNATI SULLE NOVITA' TECNOLOGICHE DEL WEB SEGUITE LA PAGINA FACEBOOK (LINK A SINISTRA)

martedì 23 febbraio 2016

Indirizzi IPv4 Esauriti? Il Futuro è l'IPv6

Gli indirizzi IP sono ormai da tempo esauriti (dal 2011 circa).
L'IP, un po’ come accade con i numeri di telefono, sono associati a ciascun computer affinché questo si possa collegare alla Rete.
In particolare la quarta versione del protocollo, IPv4, che permette il collegamento tra i computer alla rete, consente massimo 4,3 miliardi di combinazioni.
Ora questo numero è stato già superato: internet non è "collassata" per via di qualche espediente (come vedremo sotto).
Tuttavia tra 4 anni circa, secondo alcune stime, ci saranno circa 25 miliardi di dispositivi connessi.
Troppi per qualsiasi marchingegno e soprattutto per l’IPv4, un protocollo vecchio di più di dieci anni.
L’esaurimento degli indirizzi IPv4 ha generato qualche allarmismo, spesso ingiustificato.
Sono stati previsti, a torto, scenari come il degrado delle prestazioni e l’impossibilità di connettersi a parti della Rete, in realtà non è proprio così.
In realtà un nuovo protocollo esiste già e da anni.
Ovviamente il passaggio al nuovo protocollo non implicherà azioni o costi aggiuntivi da parte dell’utente, mentre a doversi attrezzare saranno i fornitori di servizi Internet e le grandi aziende della Rete.


L'IPV6
Già dal 1998, come detto, è pronto il rimpiazzo del protocollo: l’IPv6, che permette di gestire reti da 655.570.793.348.866.943.898.599 e coprire qualunque fabbisogno di connettività.
Questo nuovo formato dell’IP di 128 bit(rispetto ai 32 della precedente versione), porta con sé notevoli cambiamenti che dovranno essere affrontati dall’intera utenza web.
La versione 5 era già stata riservata per utilizzi sperimentali (Internet Stream Protocol, Version 2).
La gran parte dei colossi del Web (Google, Facebook, Youtube, se vogliamo Yahoo, etc) sono pronti ad ospitare il nuovo protocollo ormai da anni, invece gli ISP hanno un compito più gravoso e stanno investendo in nuovi hardware e software che dovranno durare finché l’IPv6 sarà abbastanza diffuso.
Invece i PC sono pronti per il nuovo formato già dall'inizio del nuovo millennio quando uscì XP (ma sono supportati anche MAC e Linux).
Basta controllare nello stato della connessione e poi a proprietà se c'è la spunta su IPv6 (ovviamente il poter utilizzare questo protocollo dipende principalmente dal vostro provider).
Inizialmente per allungare la vita dell’IPv4, il primo passo è stato l'utilizzare il Network Address Traslation (NAT).
Questa tecnica permette di riutilizzare più volte lo stesso IPv4 per più utenti e la si ripete sia sul router a casa del cliente sia nella rete del provider.
In questo modo si allunga la vita dell’IPv4 ma con gli svantaggi di aumentare la complessità della rete e i possibili malfunzionamenti su alcuni applicativi e di non fornire comunque al cliente la raggiungibilità del mondo IPv6.
Per raggiungere gli indirizzi IPv6 attraverso una rete IPv4 si possono utilizzare il Tunnelling.
Quando l’IPv6 sarà sufficientemente diffuso da esser parte preponderante del traffico e si potrà rimuovere l’IPv4 dalla rete, gli stessi meccanismi di Tunneling dovranno essere utilizzati per garantire l’accesso IPv4 all’utente che non sarà ancora attrezzato per il nuovo protocollo.


PROVIDER E IL PASSAGGIO
Con British Telecom, in UK, il passaggio definitivo al nuovo protocollo è avvenuto nel 2016 e, in Italia, Fastweb è il primo operatore ad aver attivato il nuovo tipo di connessioni per i clienti domestici.
Inizialmente saranno coperte Ancona, Bari, Bergamo, Brescia, Busto Arsizio, Legnano, Livorno, Monza, Padova, Pescara, Pisa, Reggio Emilia, Varese e Verona.
A seguire Roma e Milano.
Le sperimentazioni di Fastweb sono iniziate nel 2011, quando l’azienda ha partecipato al primo IPv6 World Day.

Nessun commento:

Posta un commento